lunedì 20 novembre 2017

Ciao Alice


Quasi diciotto anni insieme: non sono pochi. 
E' cresciuta con i miei tre figlioli, davvero erano tutti piccini.

con Francesca Romana, appena giunta nella nostra famiglia

con Giulio Valerio, un valido aiuto mentre studiava da bimbo


Una vita da vera felina, cacciatrice di animaletti campagnoli, agile e scattante fino a pochi mesi fa, senza timore e come logico fosse, ha tenuto a bada il gattone maschio randagio, accolto con diffidenza e tollerato con regale ed un po' scontata sufficienza. 
Almeno fino a quando la senilità non ha preso il sopravvento, rendendola fragile ma affatto arrendevole e remissiva. 





E da ieri Leonida è su quella sedia, davanti al camino e guarda proprio lì, il pavimento con la legna per il focolare,  dove era accoccolata la micetta in una scatolina di cartone, nella quale si è addormentata.

E che non si dica che "le bestie non capiscono e non hanno sentimenti".
Ciao cara Alice.

Susanna

sabato 11 novembre 2017

Un pettirosso è volato...

Un pettirosso è volato via da qui, per raggiungere una mia cara amica.


Invero questo uccellino paffutello era pronto già da un po' ed aspettava soltanto di trovare la giusta cornice che lo accogliesse. Mi sono innamorata di questo Winter robin  di The little stitcher ed ho deciso che lo avrei ricamato per la mia amica. 
Solo che . . . sarebbe dovuto partire un pochino prima, per il suo compleanno ma il mio personale Mastro Geppetto ha lavorato a lungo sulla cornice.
Anzi, vi racconto in dettaglio com'è andata.


C'era una volta un'antica tavola di pioppo, reperita nella casa di campagna, buttata tra la legna da ardere e tutta sporca di gesso e polvere.
Mastro Geppetto mi ha detto che lavorandola ne sarebbe venuto fuori qualcosa di interessante.


Ed ecco materializzarsi una cornice, che può stare poggiata su un piano/mensola o attaccata al muro. Una forma strana, irregolare che di primo acchito non garbava immediatamente all'ingegnere-artigiano-falegname, poi invece gli è piaciuta proprio per la foggia originale che lui stesso aveva ottenuto.

E giù di olio di gomito: sfrega, leviga, arrotonda i bordi. 
Ricava manualmente, con l'aiuto di una fresa, la sede per porre il ricamo e poi ancora cera a volontà, quella d'api. 
E rimuovila e rimetti ancora cera. 
E lasciala all'aria e al sole, per asciugarsi bene e far svanire il forte odore.
Già si poteva intravedere l'effetto finale.






Insomma alla mia amica è piaciuta. 
Qui nella nostra casa i pettirosso sono benvenuti ovunque: su una bella tazza di ceramica per una tisana.



In giardino, poi, accanto ai già noti gufi e civette di terracotta, quando metto le briciole di pane è un azzuffarsi continuo.

E tra i vari uccellini non manca mai qualche pettirosso.








Vi saluto augurandovi un lieto fine settimana d'autunno e nella serata di San Martino qui si gusteranno caldarroste e vino nuovo, davanti al focolare scoppiettante.


Alla prossima
                        Susanna