venerdì 20 gennaio 2017

Tregua

Un attimo di tregua, per favore.
Mi sembrava fuori luogo mettere le foto di un enorme pupazzo di neve fatto dai nostri ragazzi, seppur belli cresciuti, sulla scia dell'entusiasmo che la neve trasmette ai giovani.






Con tutto quello che sta succedendo in questi giorni, in queste ore, nella mia regione ma nel Centro Italia, davvero pare impossibile pensare ad un pupazzo di neve. 
Però le recenti buone nuove ci danno la sensazione di un armistizio. 
In tanto disastro e disperazione, nell'accanimento della Natura sui già derelitti, con neve in quantità e di nuovo terremoto implacabile, una slavina e la ridda di accuse per incomprensioni e ritardi nei soccorsi, ecco sentir parlare di sopravvissuti. 

Barlume di speranza.  Voglio aggrapparmi a questa. 

Rammentando che sono fortunata ad avere un tetto sulla testa, camino acceso e termosifoni caldi, elettricità per un bagno bollente o per ricaricare il cellulare, ecco che si accetta obtorto collo anche di subire le tremende scosse telluriche, seppur essere in balia dell'incontrollabile dà sempre quella precarietà, quel senso di incertezza ed instabilità, per cui anche andare in bagno a lavarsi denti o viso porta a farlo velocemente, come per non essere colti di sorpresa.


Che poi, a ben guardare, anche questo pupazzo di neve appare mesto, consapevole che si scioglierà, ha perso in un attimo il sorriso fatto da noci e nel pomeriggio si è piegato alla temperatura meno gelida. 
Ma che tristezza tutto quello che accade di grave e spesso per superficialità.


Ho iniziato questo delizioso pettirosso di The Little Stitcher che mi ha consentito di congedarmi dal Natale e di esaltare la bellezza del Generale Inverno.  Voglio regalarlo ad un'amica.













Si procede dunque aspettando, con ansia e speranza, notizie di altri superstiti sopravvissuti alla slavina in Abbruzzo.
A presto                 
                       Susanna


domenica 8 gennaio 2017

Gennaio, per davvero


E già, siamo a Gennaio e come dovrebbe essere, le temperature sono polari, è scesa la neve, abbiamo una terribile soletta di ghiaccio che (per una romana come me che non sa guidare con neve e gelo) appunto non rende affatto agevole camminare o tentare di governare una macchina. 

Ma so di essere una voce fuori dal coro: dev'essere così. 
Perché è più insolito continuare a vedere fiorire le mie rose anche a Natale, o portare un soprabito autunnale in questo periodo.


La Natura indossa il suo "ermellino" freddo e regale. Tutto diventa così bello, unico, incantevole.

Ghiaccioli sotto al mio tetto?



In un tronco segato per la legna da camino ho visto questo foro, fatto certamente da qualche abile animaletto e così l'ho messo sulla mensola della finestra dello studio, come ricovero naturale. 

Un nido apprezzato dai tanti uccellini che con la neve ovunque possono trovare cibo e calduccio a portata di. . . ali



Nelle foto che vedete non ho apposto alcun filtro: il cielo è veramente così, plumbeo ed andando verso il tramonto, il contrasto con il candore della neve e del ghiaccio è ancora più esasperato





Fotografando il giardino dall'interno della sala, si vede il riflesso delle luci dell'albero di Natale che ancora pulsano, infatti ho deciso che non toglierò gli addobbi adesso ma domani.       Nel pomeriggio me la sono presa comoda: è l'ultimo giorno di ferie dalla scuola e dal lavoro.                                                     Domani riprenderà il ritmo incalzante delle giornate lavorative ma sarà ancora più difficile svolgere le mansioni abituali, non potendo prendere l'auto. 
Allora mi godo ancora qualche ora di riposo, ammiro quello che di bello mi è concesso e lascio stare anche l'Everest di panni da stirare. Ci penserò domani.



Ecco si appropinqua la sera. Il freddo è decisamente più pungente ed acuto. 
Il ghiaccio crocchia sotto le suole; vado in giro qui intorno casa con gli zoccoli di feltro e senza calzini.   Strano per una donna marinara come me, vero?

e qui si vede anche la luna, pur non essendo ancora notte


Il camino già arde: e chi si sposta più da qui davanti? Prendo il ricamo che ho iniziato e vi saluto. Anzi, prima voglio mostrarvi l'ultimo acquisto per il mio presepe di Thun: la filatrice di lana. 
Ogni anno è consuetudine io prenda un personaggio nuovo: starà solo un giorno tra gli altri e domani oplà, in scatola, in attesa del prossimo Natale.




A presto,  buona domenica sera a tutti ed ancora buon anno nuovo.
                                                                                                       Susanna

domenica 1 gennaio 2017

Nuova agenda, nuovo anno

E si ricomincia.   Primo post del 2017.
Prendo appunti quotidianamente di tutti gli eventi precipui e questa cosa si è rivelata spesso di grandissima utilità. 
La mia memoria inizia a vacillare; vuoi la stanchezza, qualcuno dice lo stress, io dico anche la maturità che incalza.


Il vischio e l'agrifoglio




Un'agenda da compilare ha qualcosa di affascinante: chissà cosa ci annoterò di lieto, di preoccupante, di impellente.   Speranze e certezze.   Vorrei già conoscere cosa scriverò. 
Ma poi . . . no, no, razionalmente è meglio non fare pronostici. 

Ed allora lo scopriremo solo vivendo, come dice Lucio Battisti. 

Mi auguro ci sarete anche voi a farmi compagnia ed auspico per tutti che questo nuovo anno sia prospero e foriero di tutto ciò che ognuno desidera intimamente, di fausto e propizio.

Auguri di cuore
                           Susanna

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