lunedì 27 luglio 2015

Stasi per canicola

Che poi... in realtà a me piacciono tutti i periodi dell'anno, è vero che prediligo l'ambrato autunno e il candido inverno. Anzi, soffrire un pochino il caldo mi fa apprezzare ancora di più le altre stagioni. Ora però si esagera. 
Temperature tipiche del deserto. 
Umidità alle stelle. 
Fare più di una doccia al giorno ed appena usciti essere nuovamente imperlati di sudore. 
Questo per me è davvero troppo. E si esprime, ovviamente, con una totale abulia ed inerzia. 
Lavoro per necessità: bisogna pur mandare avanti la baracca, come si suol dire ma tutto proprio sopra le forze, faticando il quadruplo e rendendo poco e male.
Il mio povero neurone vaga solitario e rallentato. Non faccio nulla che non sia strettamente indispensabile.  Cucina.   Casa.   Pratiche burocratiche e pagamenti obbligati (dove arrivo).

Foto dello scorso settembre

Per il resto non riesco neanche ad oziare, a leggere, a dedicarmi al mio amato ricamo (saranno quasi due mesi che non produco nulla), non vado a trovare le mie amiche sui loro blog e qualcuna (Miss Fletcher ti adoro, lo sai) si è pure preoccupata di accertarsi che ancora fossi in vita.

Anche fare un bagnetto in piscina, con l'acqua  a temperatura 32° è poco tonificante e magari meglio di sera.

Ma per carità, nessuna spocchia: non sono la Federica Pellegrini in allenamento, che si lamenta dell'acqua calda.

Comunque, arrivare ad avere la pressione troppo bassa, di certo non mi agevola. Ma qualcosina appunto ho dovuto fare in questo mese di luglio che ci sta congedando  molto calorosamente.

Per esempio ho raccolto le poche visciole strappate ai pennuti ingordi e messe al sole in vasetti con zucchero e bacche di cannella.

Saranno un piacevole cordiale corroborante nelle fredde serate invernali davanti al fuoco, per riassaporare una goccia di estate (la parte più amabile di questa torrida stagione) 

Ho fatto inoltre per una dozzina di giorni da dog-sitter alla cara Bella, la vigorosa e potente cagnolona di mio fratello, partito per la Terra Santa. Ed è stata proprio bene nel nostro "resort". Temevo avrebbe sofferto troppo di nostalgia per la lontananza dal padrone ma ha ricevuto più coccole, biscottini, zuppe allettanti e gustose (lui diceva che era inappetente per il gran caldo? Macché) e poi corse appresso a palloni di cuoio rigorosamente sventrati dai suoi dentini delicati, docce con il tubo dell'irrigazione e continue passeggiate di cui certamente non avrebbe goduto se fosse rimasta a Roma, presso il risicato ricovero per cani, cui si rivolge mio fratello in caso di assoluta necessità.



Il problema è che dopo, quando è tornata a casa sua, mi è mancata tanto. Perchè avere un essere vivente che ti guarda con quegli occhioni dolci e scondinzola e ti ripaga con tanto affetto per le cure e le attenzioni che le dai, è qualcosa di unico, gratificante e che scalda il cuore.

Bene, ci si rilegge ad agosto e non è difficile ipotizzare che dopo questa esagerata canicola giungeranno piogge smisurate, anche con grandine, come si è potuto vedere di recente al nord.

Arrivederci e buone ferie per chi è in vacanza o si accinge ad andarci.

                                                                             Susanna