venerdì 28 giugno 2013

Cercasi estate

Non ci posso credere. Riesco a stupirmi da sola: io che arrivo ad invocare l'estate? Una come me che ama le foglie crepitanti cadute dagli alberi e i colori caldi dell'autunno, il bianco e l'odore della neve gelida... son qui a chiedere a gran voce che si palesi finalmente l'estate?
Già, proprio così.

Ieri ho appena fatto in tempo a fotografare "...il verde melograno da' bei vermigli fior, nel muto orto solingo, rinverdì tutto or ora, e giugno lo ristora di luce e di calor..." 

Ho un gran bisogno di normalità, non è piacevole rimettere sul letto la trapunta leggera, riposta da poco nell'armadio. E che rabbia, ora che finalmente mi ero decisa a lavare, profumare ed imbustare il tutto per riprenderla tra qualche mese.

Però ieri mattina poco dopo le 6 indossavo un maglioncino di lana a maniche lunghe. 
Freddo e voglia di calore sulla pelle.
Se continua così veramente tornerò ad accendere il focolare, la sera.

Ma siamo a fine giugno. Davvero improponibile.

E nel giardino nuove tenere roselline sbocciano







Anche le ortensie hanno ripreso a fiorire splendide e vigorose.




Per non parlare dei grandi cespugli fitti di ginestre, ai bordi della stradina che porta a casa mia: sono un'esplosione di colore giallo intenso con una miriade di fiorellini che emanano un profumo persistente.





Ma una pioggia incalzante, spesso anche violenta e fredda, viene giù da ieri sera e continua imperterrita, tuttora.
Bene, vorrà dire che riprendere in mano un ricamo natalizio lasciato in sospeso da troppo tempo ormai, e che un'amica paziente deve ancora ricevere da me, non sarà poi così impresa impossibile da terminare.

Un saluto, a presto
                             Susanna


sabato 15 giugno 2013

Fatiche agresti (nonchè 100° post)

Ancora due giorni fa il sole litigava con il cielo livido, poi è scoppiata prorompente l'estate, il caldo adesso è addirittura eccessivo, sembra agosto più che un clima consono alla metà di giugno ma per carità, non voglio lamentarmi: abbiamo veramente patito per l'esagerata umidità e la volubilità del meteo. 

Tuttavia mi guardo intorno e che desolazione!


Il nostro bel giardino, sempre curato e coccolato è ormai una selva impraticabile.

L'ortica e le erbacce la fanno da padrone e soffocano i fiori che hanno resistito  al maltempo. 
La pioggia smodata le ha fatte proliferare a dismisura. 
Urge un pronto intervento ma ahimè i giardinieri sono un ricordo del tempo che fu, ormai dobbiamo rimboccarci le maniche e fare da soli.

Via allora con i guantoni spessi e lunghi a prova di spine di rosa, curva come una mondina nella risaia, mi metto di buona lena a carpire quelle antipaticissime piante infestanti che hanno invaso l'aiuola al centro del giardino ed insidiano gli odorosi cespugli di rosmarino.
Certo la mia schiena non ringrazia, ma una notevole energia mi pervade e mi sprona a proseguire, pensando anche a cose che mi hanno fatto arrabbiare durante la giornata, Equitalia, tanto per non fare nomi e l'IMU da pagare, così sfogo la stizza e faccio qualcosa di utile.


Accipicchia se ce n'è di lavoro da fare e mentre procedo alacremente inizio a percepire l'odore dell'erba e mi sovviene che ho l'allergia al polline, finora tenuta a bada dalla pioggia e che adesso invece.... etciùùùù. 
Presto sono in balìa degli starnuti: ma come mi è venuta questa balzana idea?
Dalla terra smossa viene su' un profumo speciale, che mi riconcilia con la natura e mi fa dimenticare la fatica; ma tanti insetti si indispettiscono per aver turbato il loro habitat e più di qualche moschino perfido mi ronza ripetutamente, proprio con malvagità,  dentro le orecchie:  ah se lo prendo!

Però volano leggiadre anche queste delicate creature, le farfalline si scaldano al sole e dicono che stavolta è arrivata decisamente l'estate.                                                            

Ecco, si cominciano ad apprezzare palesemente i frutti della mia laboriosità; anche se ho indossato guanti spessi, le mie mani sono brunite dalla terra che è comunque entrata dentro e le dita e le unghie indolenzite. 
Insomma sono tutto meno che quelle di una gentile ricamatrice.  
Mi sono riempita di graffi rimestando tra i rovi ed ora mi accorgo anche di qualche goccia di sangue sul braccio! 


La carriola è stata riempita e quindi svuotata più volte nei grossi cestoni del compost che teniamo giù, presso l'orto. Ma decisamente la prima metà dell'aiuola ha un aspetto più decoroso ed alla luce del tramonto mi conforta l'essermi prodigata e sacrificata tanto.


Mi sono appena accorta di aver scritto il mio 100° post
A presto, buon fine settimana
                                                                     Susanna

domenica 9 giugno 2013

Bizze del meteo e nuove rose

Ormai sono giorni che si avvicendano momenti di clima soleggiato e troppo caldo a cielo livido pesto e goccioloni irruenti. Ma tale precarietà ed instabilità però oltre ad essere fastidiose, possono regalare anche immagini molto speciali, come queste colte ieri, nel mio giardino, mentre si preparava un temporale repentino.


E sono stata fortunata ad avere a portata di mano la macchina fotografica per fissare l'attimo in cui il cielo aveva assunto uno splendido color indaco che contrastava con il verde acceso dell'erba tenera, inondata dal sole che ancora si opponeva alla tempesta imminente.











Anche i gelsi con le loro foglie dorate, apparivano baciati dai  raggi caldi. 
La calma eccessiva però lasciava presagire una turbolenza non più troppo lontana.


 

Ed ecco infatti il colore del cielo virare in un livido viola polveroso, davvero minaccioso. Nell'aria si avvertiva già lieve, l' odore di ozono che precede la pioggia.


Ci siamo, non manca più molto allo scatenarsi del temporale, il cielo a questo punto è veramente plumbeo, il sole ancora pare non voler cedere ma si odono tuoni che rombano cupi e qualche saetta si disegna nell'aria, con improvviso bagliore accecante.


E' tempo di mettersi al riparo.

Vento improvviso, un turbinio di goccioloni pesanti avvolge tutt'intorno, la vegetazione pare lasciarsi andare e subire la veemenza di questo ennesimo temporale che però si risolve presto.
Come è arrivato... sparisce e magicamente si ripristina la situazione di calma e tranquillità, se non fosse per quel piacevolissimo profumo di terra bagnata e per un leggero vapore tiepido che si innalzano, sembrerebbe che nulla sia mai accaduto.

E no, mi sbagliavo invece.
Si delinea con una curva perfetta, un meraviglioso arcobaleno gioioso che sancisce la pace fatta, tra cielo e terra.


Ma è quasi estate, la natura nonostante tutto fa il suo corso e le mie nuove rose sbocciano, fioriscono e patiscono anche questi continui assalti di un meteo bizzarro, quasi punite per aver osato tanto.


Guardate che belle queste di un rosso vinaccia: sembrano proprio venir fuori dallo schermo, in modo tridimensionale e spiccano sul basilico e l'erba cipollina che si intravedono sullo sfondo.

                                                                                
Ieri notte brillavano le stelle vivide, si leggevano perfettamente le costellazioni ed ho sperato in una domenica di giugno canonica. Macché. Di nuovo abbiamo nubi a pecorelle, caldo umido e cielo lattiginoso.

Ma auguro a tutti voi che verrete a trovarmi, una buona giornata di quiete e riposo.
                                 Susanna


sabato 1 giugno 2013

Dove eravamo rimasti?

E già, sono trascorsi due mesi in un attimo. Ma ho avvertito proprio il bisogno di stare un pò per conto mio e soprattutto ho sentito la necessità di non avere contatti con il web, sono stata colpita da una sorta di saturazione da video oltre ad avere effettivamente un sacco di problemi contingenti da risolvere.
Però mi siete mancati e molti di voi sono stati davvero graziosi a chiedermi notizie e a venire a cercarmi.

Siamo al primo di giugno ed è un freddo incredibile, non fa altro che piovere con foga e quella di oggi, come ormai da settimane, potrebbe sembrare proprio una tipica giornata autunnale, anzi addirittura invernale.
Per carità, sono stagioni che adoro ma adesso non se ne può più di umidità e pioggia che scroscia.

I primi di maggio mi sono goduta la mia splendida Roma, ho visto la mostra su Tiziano, alle Scuderie del Quirinale e ve la consiglio spassionatamente (fino al 16 giugno) ma la cosa piacevole è stato poi gironzolare per la mia amata città, come una turista e deliziarmi nel fare foto al Colosseo o a Piazza Venezia.

            

 


                                                                    
La mattina però avevo fatto visita a mio padre che riposa al Verano. 
Cimitero monumentale molto bello, c'è un'atmosfera così serena e rilassante in quel luogo, oltre a poter ammirare delle tombe che sono veri e propri capolavori, dunque mi sono recata nella zona più storica ed antica ed ho iniziato a fotografarne qualcuna, ispirata da articoli che, tra i tantissimi interessanti, ha scritto la mia cara amica Miss Fletcher sul Cimitero di Staglieno a Genova. 
Trovo che alcune statue siano delle vere opere d'arte che rivelano una grazia speciale, esprimendo appieno la mestizia e contemporaneamente la gioia di celebrare chi non è più.

                                                                                  


Ebbene un ligio guardiano mi ha adocchiato da lontano intenta nelle riproduzioni fotografiche e con la macchina di servizio mi ha rincorso e fermata, ammonendomi di smettere immediatamente poichè altrimenti avrei avuto una sanzione per non so quale incredibile e  terribile violazione, essendo priva di un permesso speciale rilasciato da un non meglio precisato Politburo  per fare questo tipo di servizio fotografico.                                                     
Insomma...ultimamente devo avere qualche serio problema con le autorità. Ma ho obbedito e mi sono adeguata prontamente.


Ed ora tornando al presente, tra un ombrello aperto, le prime rose che sbocciano in giardino e sfioriscono rapidamente per il peso dell'acqua sui petali, goccioloni gelati che ci fanno riassaporare il piacere del desco serale davanti al focolare acceso e scoppiettante (ma quando mai a giugno?!) voglio farvi vedere una meraviglia della natura.

Un nido di uccellini che strepitavano e che ha attratto la mia attenzione proprio per gli squittii insistenti e chiassosi. E' stato creato nell'intercapedine della finestra del nostro studio ed in poche ore ho assistito ad una crescita velocissima dei piccoli, grazie all'andirivieni una madre indefessa che, ma guardate un pò son tutte uguali le mamme del mondo :) senza risparmiarsi, procacciava cibo per i suoi voraci cuccioli, non fermandosi un attimo.



Erano cinque, ma al momento della foto il più audace aveva già spiccato il volo, l'ho visto saltellare sul ciottolato di sotto ed ho sperato tanto che poverino,  potesse sfuggire alla vista dei miei famelici felini, sempre nei paraggi. 
E comunque il giorno dopo già erano volati via tutti.

Un saluto, buona domenica a chi passerà a farmi visita
                                                                                     Susanna