venerdì 7 settembre 2012

Settembre, andiamo.

Settembre, andiamo. E' tempo di migrare.
Ora in terra d'Abruzzi i miei pastori
lascian gli stazzi e vanno verso il mare:
scendono all'Adriatico selvaggio 
che verde è come i pascoli dei monti.
Han bevuto profondamente ai fonti
alpestri, che sapor d'acqua natia
rimanga né i cuori esuli a conforto...
.......................................
Isciacquio, calpestio, dolci romori.
Ah perchè non son io cò i miei pastori?
                                (Gabriele D'Annunzio)

...e dopo il temporale appare l'arcobaleno

Riuscirò una buona volta a scrollarmi di dosso il torpore di questa caldissima estenuante estate?
Le piogge dei giorni scorsi hanno portato un attimo di sollievo e quasi mi stava tornando la voglia di fare qualcosa di concreto.
Pianificare. 
Ordinare. 
Stabilire mete precise.
Poi tante cose sono successe, nulla di drammatico né di spaventoso ma che comunque ha portato un certo scompiglio intimo ed in famiglia.
Ecco, il tempo di riorganizzarsi e poi si riparte.
Con buona lena e come ho saputo fare altre volte.
Si tornerà a ricamare, a riprendere i ritmi scanditi dal rientro a scuola, a rileggere e commentare i vostri blog.

Si, l'ho detto fino alla noia: l'autunno è la stagione a me più congeniale.
Non vedo l'ora di riaccendere il camino, di preparare zuppe calde. 
Intanto mi leggo di nuovo "I Pastori" di D'Annunzio studiati a memoria alle elementari ed apprezzati solo in seguito, come la maggior parte delle cose imposte da bambini e comprese poi.
Settembre, andiamo.
                                     A presto Susanna