sabato 27 agosto 2011

Nessuna nuova, buona nuova?

La domanda esprime un dubbio personale, ovviamente. Continua a fare un caldo insopportabile, la mia pressione fa le bizze, sto fisicamente piuttosto male. Ma come dicono i miei amati Irlandesi "Could have been worse" (sarebbe potuto andar peggio) dunque bisogna pazientare, stare tranquilli e sperare che questo vento insistente che porta ancor più afa, non indugi oltre a recare con sè nuvoloni zeppi di benefica pioggia. 
Insomma, ci sarà una via di mezzo tra questa calura soffocante che ricorda il Sahara e l'uragano Irene, che poi paradossalmente in greco vuol dire pace e che sta flagellando il North Carolina ed ora minaccia la Grande Mela?

Intanto nel mio giardino, sotto ad un nocciolo che improvvisamente aveva visto bruciare tutta l'area di erba intorno alle sue radici (mi hanno poi spiegato si chiama micorizzazione, ovvero c'è uno scambio reciproco di sostanze nutrienti e minerali tra apparato radicale della pianta e tubero) il cane da ricerca di un nostro amico, si è improvvisamente eccitato. Ha scavato con le sue zampette veloci, ha messo il naso umido nella terra bruna ed ha trovato questi tesori, con sua e nostra grande gioia.

Tartufi estivi neri del mio giardino
Tuber aestivum o tartufo estivo nero, detto scorzone. Non è pregiato come gli altri ma ha comunque un profumo penetrante e speciale:  ebbene sono stati tutti prontamente giustiziati con una tagliatellina ad hoc ed uova al tegamino.

Anche l'orto risente del gran caldo e la produzione di zucchine e cetrioli langue, mentre spiccano questi peperoni e peperoncini, rossi come il fuoco e che mi ricordano, semmai lo avessi per un attimo dimenticato, il colore della canicola che imperversa.

Peperoni & peperoncini del mio orto

Ed il mio gattone Mephi, che ormai conoscete, proprio non ce la fa più e si trascina spossato alla ricerca dell'ombra ristoratrice, che gli dia l'illusione di sollievo e conforto. Povero micio, con quella pelliccia indosso, ma tra poco gli tornerà utile.
Anzi, speriamo molto presto.


Vi lascio con una nota di sollievo e refrigerio: chiare, fresche e dolci acque....
              A presto   Susanna Cerere

 
                              


mercoledì 17 agosto 2011

Pranzo di Ferragosto

No, non mi riferisco al bellisssimo film di Gianni Di Gregorio (2008) ma al  pranzo vero e proprio che mi diletto a preparare ogni volta,  rispettando la tradizione dell'arte culinaria romanesca.
Invero questo è il primo Ferragosto, dopo molti anni, che non ho cucinato perchè ero altrove, impegnata a dare una mano ad una cara amica che ha un ristorantino nei paraggi.
Tuttavia  mi dispiace venir meno alle usanze, mi sembrerebbe infatti di tradire in qualche modo  la memoria storica tramandatami dalla famiglia, perciò ho deciso semplicemente di rimandare il tutto alla domenica imminente.

Allora, sia che stiate ancora al mare, a godervi il calore del sole e l'azzurro dell'acqua, mista al cielo infinito......


                                                Faro da La Maddalena :) e pesciolino di Thun



                  Scatoline di latta della mia collezione bizzarra

Sia che siate immersi nella campagna assolata e bionda, con sottofondo musicale il frinire delle cicale e il gallo che vi sveglia al mattino, o sulle aspre e fresche montagne, a fare lunghe e piacevoli camminate.....

                                       Scatole di latta della pasta De Cecco da collezione


... ecco, su consiglio di Miss Fletcher, un'amica da poco incontrata in rete ma già prezioso punto di riferimento, vi racconto il mio pranzo di Ferragosto, senza alcuna pretesa di competere con i blog di cucina che adoro visitare e dai quali apprendo con curiosa voracità.
Si, questo è proprio il termine adatto, perchè mi piace conoscere e sperimentare sempre ricettine sfiziose e nuove, anche se non disdegno affatto i piatti della tradizione. 

Dunque si inizia con un antipastino di salumi tipici delle Marche:  salame di Fabriano dai lardelli larghi, ciabuscolo (salsiccia morbida a grana grossa) e lonzino. Una fettina di caciotta dolce di Colfiorito e una mini-bruschetta con pomodorini a pezzi.

Poi le classiche lasagne rosse che io non faccio con il ragù consueto. Preparo un pomodoro che non lascio cuocere troppo e lo arricchisco con salsiccia tritata; il primo piatto prevede inoltre  anche un quadratino di lasagne bianche ai cuori di carciofi e prosciutto cotto di Praga.
In entrambe la besciamella ed il Parmigiano Reggiano abbondano!

Quindi per secondo non può mancare il pollo con i peperoni, tipica  ricetta  romana. Cuocio il pollo a pezzi in una grossa padella alta, dove ho messo i vari odori, dall'aglio schiacciato e con la camicia, al rosmarino sminuzzato, a grani di pepe nero e rosa ed un goccio del mio aceto molto forte, sale e poco olio. I miei prediligono le coscette che sono sempre in quantità tripla;  mi piace mettere il pollo a pezzetti, evitando troppo petto.
E mentre la carne cuoce a fuoco moderato e con coperchio, spello i peperoni (gialli, rossi e verdi) che precedentemente ho arrostito sulla piastra e poi chiusi per un pò in un sacchetto Cuki, di quelli per conservare gli alimenti in frigo.
Infatti in questo modo la pelle del peperone viene via con facilità e la pietanza è decisamente più digeribile ma sempre molto gustosa. Aggiungo i peperoni tagliati a listarelle solo negli ultimi dieci minuti di cottura, così si amalgamano bene e rendono il pollo cremoso, con un sughetto davvero molto aromatico.

Per contorno insalata verde mista del mio orto: lattughina, riccia, pomodorini e qualche filo di erba cipollina

Quindi gelato  al limone e l'immancabile, rinfrescante, deliziosa ed allegra fetta di anguria (che però a Roma si chiama "cocomero" - meglio ancora se pronunciato con tre emme)

Bene, vi saluto augurandovi un buon proseguimento d'estate, a chi è già rientrato e a chi si accinge a partire. Le mie "vere" vacanze saranno a fine mese, quando tutti e tre i figlioli saranno in direzioni e luoghi diversi... riuscirò a riposare un attimo e a godermi casa?
Ci conto, moltissimo.

A presto
                      Susanna Cerere


mercoledì 10 agosto 2011

A volte ritornano...

E come non riprendere a scrivere dopo i tanti pensieri affettuosi che mi avete comunicato? Evviva, è stato bello leggere tutto ciò, una piacevole pioggia di stelle cadenti.

Ricordate la pubblicità della Plasmon nel vecchio Carosello? Ecco, non sono proprio ancora la donna tutta muscoli che scolpisce con vigore il capitello ma sono sulla giusta strada per fare qualcosa di buono.


Innanzitutto vi faccio vedere questa scatola di latta del 1956, che posseggo da anni. Già, ho anche questo pallino: tra le tante cose particolari che mi piace collezionare ci sono le scatole di latta, ma ve ne parlerò meglio un'altra volta.
Su un lato vi è un'anacronistica ed ingenua scritta: "Superalimento che accompagna ogni creatura umana, dall'infanzia alla vecchiaia!"  effettivamente credo che ognuno di noi da bimbi  abbia assaggiato  uno di questi biscotti.

E così, memore del suggerimento datomi da Pat, ho trascurato gli impegni che avevo nel pomeriggio, ho preso la macchina fotografica e mi sono guardata intorno.
Seduta sul canapè, sotto al portico di casa e gustando un gelato, ammiravo questi bellissimi scorci.



La pioggia nella notte ha abbassato la temperatura e ridotto quell'opprimente sensazione di aria rarefatta, i colori sono decisamente più vividi e brillanti e sto proprio meglio. Che pace, che tranquillità.

Qualche dettaglio del mio portico.

                      

                                
Eolo che soffia, corrucciato: via i pensieri inutili che mi distolgono da ciò che è davvero importante.

L'altro giorno ero dal parrucchiere, con l'illusoria speranza che tagliare i capelli mi avrebbe pungolato ed incentivato a sentirmi diversa.
Comunque... sfogliando uno di questi giornali pieni di modelli improbabili e poco aderenti alla nostra realtà quotidiana, mi ha colpito una frase di Goffredo Parise che diceva pressappoco così "Non sopporto più le persone che mi annoiano anche pochissimo e mi fanno perdere pure un solo secondo di vita"
Quant'è vero! Purtroppo invece si rincorre l'effimero, si dissipano attimi preziosi appresso al futile ed al superfluo.

Voglio concentrarmi sul bello: nel mio giardino sono tornate a fiorire le roselline inglesi dal rosa tenue, quelle bianche antiche, la civetta di terracotta vigila sempre tra il rosmarino ed amo il profumo intenso del basilico sulla finestra, pronto all'utilizzo in cucina insieme al rosso peperoncino piccante.
  
          
Ah però, ho iniziato il post la sera del 9  e lo termino pubblicandolo il 10 agosto: San Lorenzo. 
" San Lorenzo, io lo so perché tanto di stelle per l'aria tranquilla arde e cade..."(Giovanni Pascoli) 
Con questo ricordo d'infanzia vi auguro la buonanotte e domani tutti a naso in sù ad ammirare la volta celeste e ad esprimere desideri.

Susanna Cerere