venerdì 25 marzo 2011

Crocette xxxx di primavera

Si, decisamente non posso più ignorare la primavera.
Allora di buon grado mi voglio impegnare a reperire ciò che di più bello e di speciale ci offre questa stagione "della rinascita": tutto torna prepotentemente a riemergere dal dolce torpore invernale!

Inizio con il porgervi questo delicatissimo mazzolino di violette che la mia Mamma ha colto ieri nel prato di casa mia. Vi garantisco che emanano un profumo inebriante!


Ed ora vi mostro due lavoretti fatti precedentemente.

Il primo è per La Scatola dei Ricordi proposta da Manuela e Paola e per il mese di febbraio era previsto un manufatto, allora ho pensato di sottolineare  la ricorrenza di San Valentino con una scatolina a forma di cuore. 
Sul coperchio ho posto il ricamo di Parolin Coeur de Camille eseguito su aida marmorizzata 55ct, con filato DMC Variations sfumato marrone, poi ho applicato un merletto ecrù tutt'intorno e all'interno ho foderato la base con una cotonina americana.







Il secondo lavoro invece è stato realizzato per il Primitive Contest di Argante che bisognava ultimare entro il primo giorno di primavera.



Sempre su aida 55ct. marmorizzata ho utilizzato filati DMC previsti dall'autrice e Atalie Rubis per i pomi sfumati, inoltre ho impreziosito il collare dei levrieri con del filo d'oro. Avrei voluto giocare un pò con gli abbinamenti a stoffine americane e destinare ad altro progetto questo delicato disegno...
   


...ma poi ho optato per un sobrio ed essenziale quadretto con cornice in legno bordeaux.


domenica 20 marzo 2011

Se tu avessi avuto....

Se tu avessi avuto ancora tempo e modo, sono sicura avresti dedicato questa poesia all'amore della tua vita, mia madre.

“Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora, né più mi occorrono
le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede.
Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
non già perché con quattr’occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perché sapevo che di noi due
le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano le tue. ”     
(Eugenio Montale)


Sono altresì sicura che, se tu avessi potuto, mi avresti donato questa splendida canzone di Battiato, "La cura",  che porto nel cuore e mi avvince e mi emoziona tantissimo,  ogni volta  che l'ascolto.



Insopportabile ed infausta,  la scorsa primavera, che si è portata via mio padre.

Mi rimane una pallida rosa gialla,  sfiorita e gelosamente conservata, insieme a tantissimi ricordi indelebili e ad un' intensa forza nel mio cuore.





domenica 13 marzo 2011

Radici - Parte prima

Complice una domenica pomeriggio molto pigra, il clima terribilmente umido e piovigginoso non invita alle passeggiate ma piuttosto a chiudersi a riccio in casa e a godere dell'intimità del focolare.

Così, trascurando l'enorme montagna di panni da stirare (chissà se faranno mai studi genetici sulla partenogenesi  notturna della biancheria da stirare, riposta nel cesto?) e memore di un bellissimo post di Maristella nel blog The Winter Home, ho deciso di rispolverare vecchissime foto di famiglia, che testimoniano le mie radici, appunto.

Alcune le ho già in bella mostra su una mensola preposta solo ad ospitare decine di cornici di varie fogge e relative a  tutte le generazioni del mio albero genealogico, vicine e lontane; altre invece le ho ripescate proprio da un'enorme scatola dove sono messe alla rinfusa, in attesa di migliore catalogazione.

Spero di non annoiarvi ma citerò anche i nomi dei miei progenitori: con una forma di devozione e di ossequio, ormai così antichi e desueti ma li trovo tutti... meritevoli di menzione.

Insomma vi propongo un tuffo nel "tempo che fu" e che mostrerò in due volte, proprio per non tediarvi.


Ecco allora vi presento la mia nonna paterna, Concetta, madre di Ferruccio. Nata a fine '800 in Sicilia, per la precisione a Siracusa, ha trascorso  la sua giovinezza a Tripoli, come molti Italiani dell'epoca.
Donna emancipata, dal carattere forte, una personalità determinata e "fuori dalle righe" per il periodo ed il contesto in cui è vissuta, fumava,  suonava il pianoforte e si era diplomata maestra.

  

A tavola con i suoi genitori e la sorella Lucia ma, curiosamente, è ritratto in foto  anche il cagnolino di casa!



Qui sotto con sua madre e i fratelli.




Mi piace molto perdermi nei dettagli di queste foto: dall'arazzo dietro al pianoforte, ai dagherrotipi  posti sopra la mensolina, allo sgabellino intarsiato dove sono poggiati gli spartiti che la nonna sfoglia, alla fusciacca di seta che le cinge la vita.

E ancora ritratta nelle vesti tripoline (mai così attuale questo argomento!) di una giovane diciottenne dell'epoca.

                                   

Già sposa di mio nonno Fernando, al centro della foto, a destra,  è insieme ai cognati Arcangelo e Giovanni, sempre inseparabili dai loro Borsalino.

                                                                                           
Certo la mia emozione non può essere la vostra ma sono sicura apprezzerete gli  abiti diversi, i luoghi e le figure insolite, inconsuete per noi, oggi. Roba di più di un secolo fa, a ben pensarci.

. . . . .  segue,  alla prossima
                                       Susanna Cerere 

martedì 8 marzo 2011

Mirabile visu

. . . dicevano i Latini.  Ma cosa si può aggiungere?
Senza parole:  raccontano di più le immagini.

In questo contesto ci si sente piccini picciò, davanti a tanta imponenza maestosa:  incantevoli Dolomiti.
Pur essendo una donna di mare, non posso far altro che rimanere ammaliata dallo spettacolo e godermelo appieno, da spettatrice privilegiata.









Un vetusto rifugio alpino a 2.200 metri


ed il suo cagnolone dormiente



    
 

E poi. . . .  si sciaaaaaaaaaaaaaaaaaa . . . . .


Non può mancare il "Gatto delle Nevi"


Insomma, una vacanza molto breve, ma intensa.





mercoledì 2 marzo 2011

Stamane...

Ecco il nostro risveglio stamane: ancora una volta avvolti da un turbinio di fiocchi danzanti.  Nella notte ne ha fatta di neve.




E dalla finestra della mia cucina si poteva ammirare questo spettacolo: i rami della rosa in vaso, curvi sotto il peso della neve mentre spiccano nel bianco le primule coloratissime sul davanzale.






Un'altra dimensione. Come cambia il paesaggio abituale, quando arriva la neve!



E con questa bella immagine mi congedo da voi. Parto per un lungo fine settimana e raggiungo le nevi "serie" delle Dolomiti, in un vecchio e rustico rifugio alpino, senza troppi conforts ma completamente immerso in uno spettacolo mozzafiato. Funivia chiusa alle 16.30.... rimaniamo finalmente soli, in un silenzio che anelo da tempo.
Arrivederci
                     SusannaCerere